“All’amante lontano” di Fortunata Sulgher

Ragazza malinconica guarda il fiume, come descritto dalla poesia

Al dolce sussurrar del fresco rio
Là dove intorno è più di rami cinto
Mi assido a te pensando, Idolo mio;
E da fiero dolore afflitto e vinto
Stento il povero cuore egro e languente,
Oppresso da quei lacci ond’egli è avvinto
E ripensando all’ore mie contente,
Che sol passava a te, mia vita, accanto
Lacrime di dolor spargo sovente;
E parmi in mezzo alle querele, al pianto
Sia di dolce sollievo a’ miei martiri
Flebile udir degli augelletti il canto;
E parmi alla gran copia dei sospiri
Quasi l’aere sentirne intiepidita;
Ma tu intanto da me lungi t’aggiri.
Ah!se ti preme il ritrovarmi in vita,
Torna, mio bene, a chi t’ adora ed ama,
Torna a chi per te vive, e a se t’ invita.
E se mai di mia fè riprove brama
Tuo dubbio cuore, i tronchi, i sassi anch’essi
Di questo loco in testimonio chiama.
Rìedi dunque, deh! riedi, e tutto cessi
Quel barbaro timor che ne avvelena
Ogni dolce piacer, gli affetti istessi.
Ah! se mai ti disponi la mia pena
A cangiarne in dolcissimo conforto,
Vieni improvviso, e da me visto appena
Leggerai la mia fede in quel trasporto.

(elegia tratta da “Poesie di Fortunata Sulgher Fantastici, fra gli arcadi Temira Parraside, accademica fiorentina”, Livorno, 1794.)

Fortunata Sulgher Fantastici nasce a Livorno nel 1755. Di ampia e raffinata cultura, mostra un precoce talento di poetessa, improvvisando i suoi primi versi all’età di soli 10 anni. Ammessa all’Accademia dell’Arcadia con lo pseudonimo di Temira Parraside (1770), comincia a pubblicare solo nel 1785, quando alcune sue Rime appaiono sulla rivista Parnaso Italiano di Bologna.

Stringe amicizia con alcuni dei più famosi poeti del tempo, come Vincenzo Monti, Melchiorre Cesarotti e Ippolito Pindemonte. Muore a Firenze nel 1824. Una delle sue figlie, Massimina Rosellini Fantastici (1789-1859), raccoglierà l’eredità materna diventando un’apprezzata poetessa.

La Sulgher ci ha lasciato diverse raccolte di poesie, di cui una dedicata alla pittrice Angelica Kauffmann, autrice del suo ritratto oggi conservato presso la Galleria Palatina ed Appartamenti Reali di Palazzo Pitti. Pur aderendo pienamente ai moduli dell’Arcadia, alcune sue poesie – come il testo proposto – anticipano già temi e atmosfere del Romanticismo.

Donatella Pezzino

Immagine da bing