
Tu non sei piú vicina a Dio
di noi; siamo lontani
tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare a te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.
Sono stanco ora, la strada è lunga,
perdonami, ho scordato
quello che il Grande alto sul sole
e sul trono gemmato,
manda a te, meditante
(mi ha vinto la vertigine).
Vedi: io sono l’origine,
ma tu, tu sei la pianta.
Ho steso ora le ali, sono
nella casa modesta
immenso; quasi manca lo spazio
alla mia grande veste.
Pur non mai fosti tanto sola,
vedi: appena mi senti;
nel bosco io sono un mite vento,
ma tu, tu sei la pianta.
Gli angeli tutti sono presi
da un nuovo turbamento:
certo non fu mai cosí intenso
e vago il desiderio.
Forse qualcosa ora s’annunzia
che in sogno tu comprendi.
Salute a te, l’anima vede:
ora sei pronta e attendi.
Tu sei la grande, eccelsa porta,
verranno a aprirti presto.
Tu che il mio canto intendi sola:
in te si perde la mia parola
come nella foresta.
Sono venuto a compiere
la visione santa.
Dio mi guarda, mi abbacina…
Ma tu, tu sei la pianta.
(da “Poesie”, Traduzione di Giaime Pintor, Torino, Einaudi, 1983)
Rainer Maria Rilke (Praga,1875 – Montreux, 1926), scrittore, poeta e drammaturgo di origine boema, è considerato uno dei più grandi poeti di lingua tedesca e fra i maggiori esponenti della spiritualità moderna. Tuttavia, per poetica e stile è molto vicino al Decadentismo e ai simbolisti francesi (di cui è stato anche traduttore).
Nella sua poesia, tutta intrisa di profonda religiosità cattolica, i temi della ricerca di Dio e del panteismo si intrecciano alla sofferenza per la condizione esistenziale dell’uomo perennemente segnata dalla precarietà e dall’incertezza. Autore di traduzioni, opere teatrali, prose e diari, Rilke è celebre soprattutto per le sue raccolte di poesie.
La poesia “Annunciazione (le parole dell’Angelo)” è tratta dalla raccolta poetica Das Buch der Bilder (Libro delle Immagini, 1902-1906).
Donatella Pezzino