
O mio amante amato, l’anima mia rifiuta
questo tuo continuo andare e venire.
E se hai cominciato a non contare il mio desiderio
rispetta però l’amore che ci fu tra noi.
Per te non dormo e ho le palpebre gonfie
ma altre palpebre godano del sonno.
(traduzione di Jolanda Insana)
*
Quando vidi l’amore contagiato
dalla passione, allora ti nascosi
quanto dolore viene dall’amore.
Ti avevo custodito dentro la mia pupilla,
ma quando l’occhio pianse volli metterti
vicino a Dio, nel cuore del mio cuore.
Se solo mi dicessi di non bere,
io non andrei alla fonte, non desidererei
l’acqua dolce, freschissima.
Ma tu perché mi sfuggi, mi resisti,
ti unisci a me, con tutto il desiderio
soltanto nelle righe delle lettere?
(traduzione di Valerio Magrelli)
*
Abū l-Ḥasan ʿAlī ibn ʿAbd al-Raḥmān al-Kātib al-Ṣiqillī, meglio conosciuto con la “nisba” (secondo l’onomastica araba, l’appellativo che indica il luogo di appartenenza) di Al-Ballanūbī (o Al-Billanūbī, che significa “quello di “Villanuova”), fu un poeta arabo siculo, vissuto tra il XI e il XII secolo. Nato a Villanuova, nei pressi di Bivona (AG), al-Ballanūbī abbandonò la Sicilia in seguito all’invasione normanna. Si trasferì in al-Andalus, in territorio iberico, dove, come Ibn Hamdis, altro poeta esule dalla Sicilia, si pose sotto l’ala protettrice del regnante abbadide Muhammad al-Muʿtamid, poeta, mecenate e promotore di un prestigioso cenacolo di intellettuali. Successivamente, al-Ballanūbī si trasferì al Cairo, in Egitto, dove morì in età molto avanzata.
Donatella Pezzino
Immagine: La fontana del chiostro di Monreale (PA) da wikipedia
Fonti:
– Wikipedia
– Francesca Maria Corrao (a cura di), Poeti arabi di Sicilia, Mesogea, 2004.