Due poesie di Guido Cavalcanti

Donna medievale in riva ad un fiume. Dolce stil novo.

XIII

Voi che per li occhi mi passaste ‘l core
e destaste la mente che dormia,
guardate a l’angosciosa vita mia,
che sospirando la distrugge Amore.

E vèn tagliando di s’ gran valore,
che’ deboletti spiriti van via:
riman figura sol en segnoria
voce alquanta, che parla dolore.

Questa vertù d’amor che m’ha disfatto
da’ vostr’ occhi gentil’ presta si mosse:
un dardo mi gittò dentro dal financo.

Si giunse ritto ‘l colpo al primo tratto,
che l’anima tremando si riscosse
veggendo morto ‘l cor nel lato manco.

*
IV

Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira,
che fa tremar di chiaritate l’àre
e mena seco Amor, s’ che parlare
null’omo pote, ma ciascun sospira?

O Deo, che sembra quando li occhi gira,
dical’ Amor, ch’i’ nol savria contare:
contanto d’umiltà donna mi pare,
ch’ogn’altra ver’ di lei i’ la chiam’ ira.

Non si poria contar la sua piagenza,
ch’a le’ s’inchin’ ogni gentil vertute,
e la beltate per sua dea la mostra.

Non fu s’ alta già la mente nostra
e non si pose ‘n noi tanta salute,
che propiamente n’aviàn conoscenza.

(da Rime di Guido Cavalcanti, tratto da “Poeti del Duecento”, vol. II, a cura di Gianfranco Contini
Milano, Napoli, 1960).

Guido Cavalcanti (Firenze, 1258 ca. – 1300), poeta e filosofo, è stato uno dei massimi esponenti del Dolce Stil Novo.

Attivo nella vita politica fiorentina tra le fila dei Guelfi bianchi, amico personale di Dante, ci ha lasciato un corpus di 52 componimenti (per la maggior parte sonetti e ballate) in cui il tema dell’amore fortemente idealizzato – tipico del Dolce Stil Novo – è permeato dalla concezione aristotelica dell’anima.

Quella di Cavalcanti è una poesia d’amore profondamente sofferta. La donna, più vagheggiata e irraggiungibile che mai, è fonte di dolore (anche fisico), di angoscia e di annientamento spirituale; il dramma, che si consuma esclusivamente nell’intimo del poeta, viene espresso attraverso un uso della lingua quanto mai fluido, in versi di rara armonia, raffinatezza e musicalità.

Donatella Pezzino

Immagine da bing