Due poesie di Lawrence Ferlinghetti

Coppia che guarda il fiume. L'immagine esprime i concetti chiave delle poesie.

A Parigi un cupo inverno chiassoso
quando il sole era una favola in Provenza
quando mi imbattei nella poesia
di René Char
rividi Vaucluse
in un’estate di sauterelles
le sue fontane piene di petali
e il suo fiume buttato giù
per tutti i luoghi riarsi
di quel mondo di mandorla
e campi pieni di silenzio
anche se i grilli cantavano
con le zampette
E nel sogno lamentoso del poeta non vidi
alcuna Lorelei sul Rodano
né angeli sbarcati a Marsiglia
ma coppie che entravano nude nell’acqua triste
nella profonda lascivia della primavera
in un’algebra di lirismo
che sto ancora decifrando

*

Era un viso che il buio avrebbe potuto uccidere
in un attimo
un viso ferito con la stessa facilità
da una risata o dalla luce
“Di notte pensiamo in modo diverso”
mi disse una volta
sdraiandosi languida

E citava Cocteau

E’ come se in me ci fosse un angelo” diceva
“che scandalizzo continuamente”
Poi sorrideva e guardava altrove
mi accendeva una sigaretta
sospirava e si alzava
e stiracchiava
le sue dolci membra

lasciava cadere una calza

(da “Greatest Poems” a cura di Nancy J.Peters, Trad.it. Leopoldo Carra, Mondadori, 2018)

Lawrence Ferlinghetti nasce nel 1919 a Yonkers nello Stato di New York. Poeta, editore e libraio, artista poliedrico e rivoluzionario e grande protagonista della San Francisco Renaissance, è considerato il padre della Beat Generation. Muore a San Francisco nel 2021.

Nel suo interesse per la poesia, il teatro, la musica, la pittura e la scoperta di talenti, Ferlinghetti è sempre stato guidato da un concetto di base: l’arte come ampio respiro, rottura degli schemi, “urlo” in grado di trovare (o creare) frattura e difformità all’interno dell’ordine e della continuità. L’arte di Ferlinghetti, in altre parole, accoglie intimamente la complessità e gli opposti, in una visione gioiosa che pacifica l’uomo con la vita e con le sue contraddizioni; allo stesso tempo, è libertà totale, di pensiero e di espressione.

Oltre che al poema-scandalo “Urlo” (1956) firmato da Allen Ginsberg e divenuto manifesto della Beat Generation, il nome di Ferlinghetti viene spesso collegato al suo più celebre progetto: la City Lights Books. Nata a San Francisco nel 1953 come libreria, questa realtà è stata anche la casa editrice con la quale il poeta si è fatto promotore e divulgatore di tutti i più importanti nomi della Beat Generation, da Kerouac a Ginsberg.

Autore di una delle raccolte poetiche di maggior successo del Novecento ( A Coney Island of the Mind , 1958), Ferlinghetti annulla i confini tra parola e immagine, creando un singolare poesia “pittorica” dalla eccezionale potenza espressiva. I suoi versi sono irriverenti, psichedelici, ma soprattutto visivi, sensoriali: e, come il senso, sono costantemente aperti al cambiamento, pronti a plasmarsi sulla realtà lasciandosi allo stesso tempo plasmare da essa, in una reciprocità che illumina l’anima e la libera.

Donatella Pezzino

Immagine da Bing