
Anche se gli abissi dormono
conosciamo la loro immobile apparenza –
Nessun Dio folle
accese questo luogo
per spegnerlo –
*
Anima, rischia,
restare con la morte
è meglio
che rimanere
sola.
*
Caddero come fiocchi –
caddero come stelle –
come petali di rosa –
quando improvviso giugno
con dita di vento – le strappa –
Morirono nell’erba senza lasciar traccia –
nessuno sguardo potè trovarli –
Ma Dio, al Giudizio, chiamerà
ciascun volto
dall’irrevocabile sua lista.
*
Certo che ho pregato –
ma a Dio è importato
quanto l’impronta di piume nell’aria
che grida “dimmi”.
Il perchè della vita –
solo tu potevi svelarlo –
Più generoso, sarebbe stato
lasciarmi polvere di tomba –
Spensierata nel nulla, gioiosa e insensibile –
piuttosto che in quest’amara miseria.
*
E’ stata la mia sola gloria –
lascia che sia
ricordata:
io sono stata tua –
*
(traduzione di Chiara Campomori)
Emily Dickinson (Amherst, USA, 1830-1886) poetessa e scrittrice del periodo romantico, è considerata tra i maggiori lirici moderni.
Del Romanticismo Emily Dickinson trattò i principali temi, ma con una scrittura del tutto originale, sia nei moduli espressivi che nell’uso non convenzionale della lingua.
La presenza di tanti elementi singolari (metafore elaborate e talvolta criptiche, rime asimmetriche, trattini, ritmi salmodianti) non appesantisce minimamente il suo stile, anche ancora oggi risulta di straordinaria freschezza.
Le poesie religiose di Emily Dickinson: angoscia esistenziale e rapporto con Dio
Al centro della poetica di Emily Dickinson ci sono la morte, i piccoli avvenimenti della vita quotidiana, gli echi dei grandi eventi del suo tempo (come la Guerra di Secessione), l’amore, la natura, il senso della vita e il rapporto uomo-Dio. Su quest’ultima tematica sono incentrate le liriche di questo articolo, scelte dal volume Grappling With God – Faccia a faccia con Dio (Stampa Alternativa, 2002), selezione di poesie religiose di Emily Dickinson.
Donatella Pezzino