
fiorano fragili mani nostre i
nostri cuori più evidente sia
verità con acqua spromessa
ai confini immersa la radice
del villaggio per allora esile
grazia le girandole bambine
noi a chiocciola innamorate
noi del corpo frugate sperse
tu assenza me fronte di lato
( da La liturgia dell’acqua, Anterem 2021)
Daìta Martinez nasce a Palermo nel 1972. Presente in siti, riviste e antologie letterarie, è attualmente fra le voci femminili italiane più lette e apprezzate.
Recensita da nomi autorevoli del panorama letterario, la sua opera è stata più volte segnalata e premiata. Tra i suoi riconoscimenti più prestigiosi, il Premio Macabor 2019 – sezione raccolta inedita – che ha vinto con il testo ‘a varca di zagara in dialetto siciliano.
Tra le sue pubblicazioni spiccano le raccolte poetiche Dietro l’una (Lietocolle, 2011) La bottega di via alloro (LietoColle, 2013) e La liturgia dell’acqua (Anterem 2021).
Erede della tradizione siciliana più autentica, la poesia di Daìta fa della musicalità tipica del parlato isolano il tessuto attraverso cui si dipana un mondo di odori, suoni, oggetti e colori: un mondo dove il tempo non esiste e anche ciò che appartiene alla memoria si fa presenza palpabile.
E’ la dimensione di simultaneità di quell’io bambino per il quale vita e sogno si identificano, senza per questo fuggire la realtà: tutto, anzi, viene vissuto, accolto e amato ancor più intensamente, con la gioiosa meraviglia di un’infanzia che il disincanto non è mai riuscito a intaccare.
Espressione di questa poetica è la scrittura totalmente scevra da vincoli e regole, nella quale l’assenza della punteggiatura libera il flusso di coscienza dell’anima bambina innamorata della vita.
Donatella Pezzino
Foto da Bing