
Quando gli occhi fanno pace con il buio
ripetendo il sonno delle piante
con la pancia sotterranea puoi sentire
la bianchezza dei fiori per le api
fino al rossovivo per gli uccelli.
Di notte le radici fanno luce
lungo il verdemadre delle foglie
riunendole a preghiera intorno ai fiori
per donare agli invisibili il riposo
che avevano alla nascita i germogli.
Amina Narimi, al secolo Claudia Sogno, nasce nel 1963. Di formazione classica, ha coltivato la passione per la storia delle religioni, la lingua ebraica, la letteratura russa, il pensiero di Simone Weil e, naturalmente, la poesia: fra i suoi autori preferiti ci sono Rilke e Cristina Campo.
La poesia di Amina Narimi è presente su vari siti letterari e ha ricevuto prestigiose recensioni. Tra le sue pubblicazioni si segnala “Nel bosco senza radici” (Ed. Terra d’Ulivi, 2015). Fa parte della redazione del blog di attualità Alessandra Today e tiene un blog personale.
Cresciuta nella grande pianura bolognese, ha imparato presto ad ascoltare le voci della natura e a sintonizzarle sulla sua musica interiore. La poesia di Amina Narimi, infatti, è un continuo porsi in ascolto, dalla terra al cielo, dal visibile all’invisibile: l’anima si fa abbraccio, ventre materno che accoglie ogni elemento, dal minuscolo fiore all’acqua del fiume.
Il tutto in una sublimazione del femminile in cui ogni creatura si declina (albere, uccelle) per ritrovare la sua ancestrale dimensione di luce e di bellezza. Non a caso, Amina Narimi è l’anagramma di Anima Rimani, dedicato proprio alla madre.
Donatella Pezzino
Immagine da Bing