
(da Gli Epigrammi, a cura di Cesare Vivaldi, Newton Compton, 1993).
La tomba di Antulla
Questo boschetto, questi pochi iugeri
di terra tanto bene coltivata
Fenio li ha dedicati eternamente
a onorare una tomba. Giace qui,
troppo presto rapita ai genitori,
Antulla: si uniranno alle sue ceneri
le ceneri del padre e della madre.
Ora dico a chiunque mai volesse
quella terra per sé di non sperarlo.
Apparterrà in eterno ai suoi padroni.
*
Gellia
Gellia non piange suo padre perduto
da sola, ma se è presente qualcuno
giù lagrime a comando. Gellia, no,
non si piange per esserne lodati,
il dolore è davvero solitario.
*
A Fidentino
I versi che declami sono miei
Fidentino: ma se li dici male
ecco, diventano tuoi.
*
Amante e marito
Era il tuo amante, Paola, ma potevi
smentire. Adesso è tuo marito, come
fare a negarlo?
*
I creditori
Soldi al giudice, soldi all’avvocato:
Sesto, meglio pagare i creditori.
*
Ancora Postumo
Che dire? I baci tuoi sanno di mirra
e intorno a te fluttua sempre un olezzo
estraneo a te. Mi lascia assai perplesso
questo tuo profumarti di continuo:
non sa di buono colui che sa sempre
di buono.
*
La toga pesante
Avviluppato in una bella toga
pesante ridi dei miei panni lisi.
Lisi, certo, ma miei.
*
Marco Valerio Marziale nasce ad Augusta Bilbilis, in Spagna, intorno al 40 d.C. Giunge a Roma nel 64, entrando nel circolo di intellettuali di Seneca e, dopo la morte di quest’ultimo, appoggiandosi ad altri protettori. A Roma, dove vive fino agli ultimi anni del I secolo, passa attraverso vicissitudini dolorose e complicate. Rientrato nella sua terra natale, vi muore intorno al 104.
Poeta satirico di maggior spicco del suo tempo insieme all’amico Giovenale, Marziale resta celebre per i suoi Epigrammi, brevi componimenti (pubblicati tra l’anno 86 e il 102) scritti per la maggior parte in distici elegiaci ed endecasillabi faleci coliambi. In essi, il poeta ci offre un’istantanea impietosa della Roma dei Flavi: ne emerge un’alta società dove splendori e grandezze celano spesso una realtà di bassezze, corruzione e lussuria.
Altrettanto interessante è il suo stile letterario: pur nel suo essere pungente, il Marziale degli Epigrammi resta sempre sobrio e garbato, talvolta con momenti di raffinato lirismo.
Donatella Pezzino
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