“Ricordo la Sicilia” di Ibn Hamdis

panorama arabo siculo, evocato dalla poesia Ricordo la Sicilia di Ibn Hamdis.

Ricordo la Sicilia, e il dolore ne suscita nell’anima il ricordo.
Un luogo di giovanili follie ora deserto, animato un dì
dal fiore di nobili ingegni.
Sono stato cacciato da un paradiso, come posso io darne notizia ?
Se non fosse l’amarezza delle lacrime, le crederei
i fiumi di quel paradiso.
Oh custodisca Iddio una casa in Noto, e fluiscano su di lei
le rigonfie nuvole !
Ogni ora io me le raffiguro nel pensiero, e verso per lei
gocce di scorrenti lacrime.
Con nostalgia filiale anelo alla patria, verso cui mi attirano
le dimore delle belle sue donne.
E chi ha lasciato il cuore a vestigio di una dimora, a quella
brama col cuore fare ritorno.
La terra ove germoglia la pianta dell’onore, ove dei cavalieri
caricano guerra contro la morte.
Viva quella terra popolata e colta , vivano su di lei
le tracce e le rovine!
Viva il profumo che ne spira, e che i mattini e le sere
fan giungere sino a noi!
Vivano fra essi i viventi,e vivano anche le membra loro
composte nel sepolcro!
Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consumate
Le membra e le ossa dei miei,
come anela fra le tenebra al suo paese, smarrito nel deserto,
un vecchio cammello sfinito.
Vuote mi sono rimaste le mani del primo fiore di giovinezza,
ma piena ho la bocca del ricordo di lei.

(poesia tradotta da F. Gabrieli)

Fonte: Francesco Gabrieli e Umberto Scerrato, Gli arabi in Italia, Roma Editore Libri Scheiwiller, 1979.

Abd al-Jabbār ibn Muhammad ibn Hamdīs ( Noto, SR 1056- Maiorca 1133) è uno dei massimi esponenti della poesia arabo-sicula medievale.

Di nobile famiglia, fu costretto all’esilio dopo la conquista normanna della Sicilia; lasciata l’isola verso il 1078, fu ospitato presso varie corti, destino che lo accomunò a tanti altri poeti suoi compatrioti (come Al-Ballanūbī).

Hamdis fu dapprima a Siviglia, poi in Marocco, Algeria e Tunisia. Morì probabilmente a Maiorca, lontano dalla patria che aveva sognato e rimpianto per tutta la vita.

Di lui ci rimane un canzoniere ( diwan) di circa 6.000 versi, la maggior parte dei quali dedicati alla bellezza femminile e all’amata Sicilia.

Donatella Pezzino

Immagine da bing