
Tu non saprai giammai che la tua anima viaggia
come in fondo al mio cuore un dolce cuore eletto;
e che niente, né il tempo, né altri amori, né l’età,
mai offuscheranno il fatto che tu sia stata.
Che la bellezza del mondo ha preso il tuo volto,
vive della tua dolcezza, splende della tua chiarità,
e che quel lago pensieroso in fondo al paesaggio
mi ridice soltanto la tua serenità.
Tu non saprai giammai ch’io reggo la tua anima
come una lampada d’oro che mi fa luce mentre cammino;
che un poco della tua voce è passata nel mio canto.
Dolce fiaccola, i tuoi sprazzi, dolce braciere, la tua fiamma
mi insegnano i sentieri che tu hai percorso,
e tu vivrai un poco, perché ti sopravvivo.
(“Tu non saprai giammai”, una poesia di Marguerite Yourcenar dalla raccolta “I doni di Alcippe”, Bompiani, 1999)
Marguerite Yourcenar, pseudonimo di Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour, nasce a Bruxelles nel 1903. Poetessa, scrittrice e autrice teatrale, Yourcenar è la prima donna eletta alla Académie Française. La sua scrittura è prevalentemente esistenzialista, e dà largo spazio al tema della morte. Tra le sue opere più importanti ci sono la raccolta poetica “I doni di Alcippe” (1956) e il romanzo “Memorie di Adriano” (1951) considerato il suo capolavoro, per il quale viene candidata al Premio Nobel per la letteratura. Muore a Mount Desert nel 1987. “Tu non saprai giammai” è una poesia di Marguerite Yourcenar fra le più celebri e intense.
Donatella Pezzino